GAJA

Gaja è uno dei nomi più importanti nel patrimonio vinicolo Piemontese. È nata nel 1859 a Barbaresco per mano di Angelo Gaja, a cui va il merito di aver introdotto nuove tecniche produttive per la ricerca della massima qualità dei suoi vini. Grazie a studi e ad un lavoro meticoloso la cantina Gaja è riuscita ad imporsi nel panorama vinicolo mondiale dove è riconosciuta per il pregio e la qualità delle sue bottiglie che descrivono in maniera impeccabile il terroir di provenienza.

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Gaja: vini pregiati piemontesi

La cantina Gaja, fondata nel 1859 da Giovanni Gaja, arriva dalla Spagna nel XVII secolo. In seguito la famiglia ha aperto una taverna a Barbaresco; qui si potevano trovare ottimi piatti sempre accompagnati dai vini. L’imbottigliamento lo si ha alla fine del XIX secolo, periodo in cui dal Piemonte venivano spediti all’esercito italiano in Abissinia. Nel 1937 Giovanni Gaja pone il suo cognome, con grandi lettere rosse, sulle etichette delle sue bottiglie.

L’azienda, dopo la Seconda Guerra Mondiale, inizia ad espandersi facendo una serie significativa di acquisti di vigneti. A prendere le redini del nonno, nel 1961, è Angelo Gaja che all’età di 21 anni, dopo aver studiato la vinificazione presso l'Enological Institute di Alba e presso l'Università di Montpellier in Francia, ha conseguito una laurea in economia presso l'Università di Torino per portare la sua passione all’interno dell’azienda di famiglia.

Angelo Gaja fu un grande sperimentatore e primo produttore dei vini Gaja ed ha iniziato la produzione di vigneto singolo iniziata con il Gaja Sorì San Lorenzo nel 1967, Gaja Sorì Tildin nel 1970 e sito gaja Costa Russi nel 1978.

Gaja ha poi introdotto la fermentazione malolattica in Piemonte, dalla vintage 1975-2007 realizzando barriques francesi dieci anni dopo gli esperimenti iniziali.

Dobbiamo ricordare che la Cantina Gaja è famosa in tutto il mondo per alcuni dei suoi prodotti di punta, nonché fortemente rappresentativi del territorio di cui fanno parte, tra cui il Barbaresco Gaja (particolarmente ricercato è l'annata Barbaresco Gaja 2010) e il Barolo Gaja.
Giovanni Gaja ha opposto l'uso di nuove barrique da parte di suo figlio e la decisione di piantare le varietà francesi; restando sempre fedeli alle tradizioni.

Altre acquisizioni sono: Pieve Santa Restituta nel 1994, dedita alla produzione di Montalcino, proprietà Gromis a La Morra per la produzione di Barolo Conteisa Cerequio nel 1995 e la proprietà Ca’Marcanda a Bolgheri nel 1996.

Attualmente ad occuparsi dell’azienda di famiglia sono le sue figlie: Gaia e Rossana.
Va poi ricordato che a dare un’impronta decisiva all’azienda è stata anche Clotilda Rey, madre di Giovanni, la quale si è interessata sul come migliorare la qualità rendendola la più elevata possibile per attrarre la clientela desiderata. Prova di ciò, sono i prezzi, elevati ed in proporzione alla qualità ed al prezzo.

Nel 1988 Gaja torna nel Barolo con l'acquisizione di 70 ettari di proprietà, qui produrrà il Gaja Barolo Sperss.
I vini Gaja hanno contribuito a rendere grande i territorio enologico del Piemonte in tutto il mondo.

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