GUY BRETON
Guy Breton fa parte di un gruppo di viticoltori a cui va il merito di aver rivalutato la storia vinicola del Beaujolais. Proprietario di 4 ettari di vigneto coltivati a biologico, di cui l'80% fa parte della denominazione Morgon, Breton produce vini da vecchie vigne di uve autoctone che sono molto beverini, di carattere e territoriali.
MoreGuy Breton, vini biologici del Beaujolais
Guy Breton, soprannominato "Petit Max" dai suoi amici, è un importante riferimento vinicolo del Beaujolais. Insieme a Marcel Lapierre, Jean-Paul Thévenet and Jean Foillard fa parte della "Gang of Four" del Beaujolais degli anni '80: un gruppo di viticoltori visionari la cui filosofia è incentrata sulla rivalutazione di vecchie vigne, l'utilizzo di pratiche di agricoltura biologica che bandisce l'uso dei solfiti e adotta interventi minimi per fare in modo che la natura faccia il suo lavoro ed aiuti il terroir ad esprimersi.
Il loro lavoro ha portato ad una rivalutazione del Beaujolais, dimostrando che questa regione della Borgogna, da sempre riconosciuta per i suoi "Nouveau", può dar vita a vini significativi, complessi e di carattere. I vini di Breton sono molto beverini, non troppo alcolici o tannici. Ha rilevato il domaine di suo nonno nel 1986 e oggi coltiva 4 ettari in modo biologico, di cui circa l'80% è piantato nella denominazione Morgon. L'età delle sue vigne varia, con le vigne più vecchie di 80 anni dedicate alla sua cuvée "Vieilles Vignes".
Dopo un'attenta selezione delle uve nel vigneto, la vinificazione inizia con una macerazione carbonica a basse temperature. La fermentazione avviene naturalmente e dura di solito tra i 15 e i 21 giorni. Una volta terminato il processo, le uve vengono pressate in una vecchia pressa di legno. I vini vengono poi invecchiati in botti usate della Borgogna prima di essere imbottigliati non filtrati e non affinati.
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